“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali dinanzi alla legge, senza distinzione di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”
Questo è l’Articolo 3 della Costituzione Italiana, e nel suo rispetto nasce il concetto di inclusione scolastica.
Cos’è l’inclusione scolastica
Inclusione: l’atto, il fatto di includere, cioè di inserire, di comprendere in una serie, in un tutto.
Così la Treccani definisce questo termine che, associato all’aggettivo “scolastica” vuole rappresentare il coinvolgimento di tutti gli studenti e le studentesse all’interno del gruppo classe, coinvolgendoli e valorizzando l’individualità di ognuno.
Integrazione e inclusione scolastica: due concetti a confronto.
Spesso tendiamo a considerare sinonimi i termini integrazione e inclusione, quando in realtà hanno due significati con sfumature diverse soprattutto nel campo dell’educazione scolastica .
L’integrazione scolastica vuole far sentire gli alunni con disabilità parte di un gruppo, riducendo le differenze, all’interno di uno spazio che spesso non si adatta in funzione di essi.
L’inclusione scolastica, invece, vuole che tutti gli alunni siano valorizzati nella loro diversità che diventa un punto di forza per arricchire chi e cosa li circonda, in un ambiente che cambia a seconda delle loro necessità.