Descrizione

La scelta di coniugare scuola e tecnologia è animata dall’idea di strutturare un modello di didattica idoneo per una generazione di studenti diversa rispetto a quelle passate: i ragazzi di oggi sono “nativi digitali”, costantemente “connessi” e i loro modelli di pensiero sono fortemente condizionati dalle tecnologie e dagli strumenti dell’era digitale. La scuola, aprendo le sue porte alle nuove tecnologie, vuole dotarsi degli strumenti indispensabili ad elaborare una proposta educativa che corrisponda ai “modelli di pensiero” delle giovani generazioni. Tra le otto “competenze chiave” che il Parlamento Europeo e il Consiglio Europeo hanno individuato (Raccomandazione relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente-2006), le competenze digitali sono indicate quale via per rendere la tecnologia uno strumento didattico di costruzione delle competenze in generale. Uno dei requisiti fondamentali per poter cominciare a pensare in modo costruttivo alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nell’ambito della didattica, è quello di considerarle a tutti gli effetti delle tecnologie cognitive, ovvero delle tecnologie che hanno implicazioni profonde ed innegabili nei processi cognitivi e di pensiero delle persone che le utilizzano. Esse si configurano come tecnologie della mente e come tali devono essere considerate dalla scuola, insieme alle profonde influenze che innegabilmente hanno sullo sviluppo di differenti forme di pensiero e di conoscenza rispetto al libro stampato. La possibile dicotomia strumento vs insegnamento viene superata attraverso l’impatto costruttivo che le nuove tecnologie hanno sulla pratica didattica. Non solo incrocio di più linguaggi, caratteristica della multimedialità, ma anche crocevia di più teorie storiche della didattica e in esso ha particolare rilievo l’apprendimento-insegnamento attivo. Compito della scuola è contribuire all’acculturazione tecnologica di tutti, nella prospettiva dell’educare a vivere consapevolmente e democraticamente nella società dell’informazione. Si tratta di gestire e valorizzare i nuovi sistemi tecnologici con funzione cognitiva ed educativa e l’insegnante diventa, in questa ottica, la chiave di volta del processo d’innovazione della società, la guida che forma i futuri cittadini immersi in una realtà di informazione e conoscenza da dover saper interpretare e gestire. Ne consegue, necessariamente, che gli insegnanti di oggi devono essere preparati a modalità di insegnamento-apprendimento supportato dalle nuove tecnologie, sviluppano nuove competenze intellettive e relazionali nei discenti. Il Piano Nazionale per la Scuola Digitale (PNSD) è un documento pensato per guidare le scuole in un percorso di innovazione e digitalizzazione, come previsto dalla legge 107/2015 – La Buona Scuola. Il documento ha funzione di indirizzo; punta a introdurre le nuove tecnologie nelle scuole, a diffondere l’idea di apprendimento permanente (Lifelonglearning) ed estendere il concetto di scuola dal luogo fisico a spazi di apprendimento virtuali.

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