L’inclusione è ciò che avviene quando “ognuno sente di essere apprezzato e che la sua partecipazione è gradita” (Centre for Studies on Inclusive Education)

Puoi cliccare qui per scaricare il Piano Annuale di Inclusione  

Il Piano Annuale Inclusione è uno strumento programmatico predisposto dal Gruppo di Lavoro per Inclusione, approvato dal Collegio Docenti e inserito nel POF di ogni istituzione scolastica. La realizzazione dell’inclusività impone infatti che Il GLH di Istituto si evolva in G.L.I. ( Gruppo di lavoro per l’inclusione) ed estenda le sue funzioni su tutti i BES.

La normativa di riferimento

  • 1992 : Legge 104
  • 2009 : Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità (ratificata in Italia con Legge 03/03/2009, nr.18)
  • 2009: Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità (2009)
  • 2010: L. 170/2010
  • 2012: Direttiva del MIUR del 27 Dicembre 2012,” Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi, Speciali, e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”
  • 2013: C.M. n.8 in applicazione a Direttiva BES e successive
  • Note di chiarimento (Nota MIUR 1551 del 27.06.2013 e Nota MIUR 2563 del 22.11.2013) La Direttiva del MIUR sui BES del 27 Dicembre 2012,” Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi, Speciali, e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”, vede interessati: Alunni disabili; Alunni con DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento); Alunni con svantaggio socio-economico, linguistico,culturale (compresi nuovi disagi  studenti di origine straniera), non certificabili o diagnosticabili a livello sanitario.Il concetto di Bisogni Educativi Speciali (BES) si fonda su una visione globale della persona che fa riferimento al modello della classificazione internazionale del funzionamento, disabilità e salute (International Classification of Functioning, disability and health – ICF) come definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, 2002).La sempre maggiore complessità dei nuovi contesti della scuola italiana, dove si intrecciano i temi della disabilità, dei disturbi evolutivi specifici, con le problematiche del disagio sociale e dell’inclusione degli alunni stranieri ha reso ormai improrogabile l’adozione di una didattica che sia ‘denominatore comune’ per tutti gli alunni e che non lasci indietro nessuno: una didattica inclusiva più che una didattica speciale.Va quindi potenziata la cultura dell’inclusione affinchè il sistema di istruzione italiano continui ad essere un luogo di conoscenza, sviluppo e socializzazione per tutti, sottolineandone gli aspetti inclusivi piuttosto che quelli selettivi. L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit. Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici, psicologici, sociali, o anche da difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse. rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta.

    Al fine di corrispondere alle esigenze formative emerse, la nostra scuola ha costituito, con altre istituzioni scolastiche della provincia di Trapani, la rete “Insieme per aiutarli”. La creazione di una rete diffusa e ben strutturata tra le scuole ed omogenea nella sua articolazione potrà infatti rendere concreta la possibilità per i docenti di avere punti di contatto e di riferimento per tutte le problematiche inerenti i Bisogni Educativi Speciali, assicurando la massima ricaduta possibile delle azioni di consulenza, formazione, monitoraggio e raccolta di buone pratiche, perseguendo l’obiettivo di un sempre maggior coinvolgimento degli insegnanti curricolari, anche attraverso la costituzione di gruppi di lavoro per l’inclusione scolastica. I “disturbi evolutivi specifici”, infatti, non vengono o possono non venir certificati ai sensi della legge 104/92, non dando conseguentemente diritto alle provvidenze ed alle misure previste dalla stessa legge quadro, e tra queste, all’insegnante per il sostegno. La legge 170/2010, a tal punto, rappresenta un punto di svolta poiché apre un diverso canale di cura educativa, concretizzando i principi di personalizzazione dei percorsi di studio enunciati nella legge 53/2003, nella prospettiva della “presa in carico” dell’alunno con BES da parte di ciascun docente curricolare e di tutto il team di docenti coinvolto, non solo dall’insegnante per il sostegno.